Oggi i partiti sono leaderistici Tutto, quindi, è in mano al leader. Il caso Fratelli d'Italia
di Martino Loiacono
Fonte Italia Oggi
Come era prevedibile, la nomina di Arianna Meloni alla guida della segreteria politica di Fratelli d'Italia ha scatenato numerose polemiche. Il perché è scontato: la premier ha nominato sua sorella per ricoprire un incarico decisivo. Alcuni commentatori hanno parlato di partito-famiglia, altri hanno denunciato la svolta coreana, ironizzando sulle sorelle d'Italia. In effetti, la scelta di Giorgia Meloni si presta a diverse interpretazioni. La più ovvia è che il Presidente del consiglio ha la necessità di avere al suo fianco persone fidate. Viste le prestazioni non brillanti dei propri collaboratori, Meloni ha optato per una figura ritenuta competente e fedele. Che non la può mettere in difficoltà con colpi di mano o dichiarazioni fuori luogo.
Basta considerare le uscite a vuoto di Francesco Lollobrigida, Ignazio La Russa e Adolfo Urso per capire l'importanza della squadra. Non è un caso, tra l'altro, come era prevedibile, la nomina di Arianna Meloni alla guida della segreteria politica di Fratelli d'Italia ha scatenato numerose polemiche. Il perché è scontato: la premier ha nominato sua sorella per ricoprire un incarico decisivo. Alcuni commentatori hanno parlato di partito-famiglia, altri hanno denunciato la svolta coreana, ironizzando sulle sorelle d'Italia. In effetti, la scelta di Giorgia Meloni si presta a diverse interpretazioni. La più ovvia è che il Presidente del consiglio ha la necessità di avere al suo fianco persone fidate. Viste le prestazioni non brillanti dei propri collaboratori, Meloni ha optato per una figura ritenuta competente e fedele. Che non la può mettere in difficoltà con colpi di mano o dichiarazioni fuori luogo. he sia stato individuato Giovanbattista Fazzolari come responsabile della comunicazione. Un'ulteriore conferma della volontà di accentrare e controllare la comunicazione, che è stato uno degli elementi di debolezza dell'esecutivo. Ma la nomina di Arianna Meloni è frutto anche della personalizzazione della politica che ha portato alla nascita dei partiti personali. Con il tramonto delle grandi narrazioni, con l'inaridirsi delle culture politiche e la destrutturazione della dimensione organizzativa, i partiti di massa sono progressivamente spariti. E si è fatta strada la personalizzazione della politica rafforzata prima dalla televisione, e poi dai social. In questo modello i leader e la loro immagine costituiscono il centro nevralgico, mentre le organizzazioni svolgono un ruolo ancillare a servizio del leader.
Si pensi, ad esempio, alla nascita di Forza Italia nel 1994. Un movimento identificabile con Silvio Berlusconi, uomo programma e uomo partito. E ancora alla Lega di Salvini. Un tempo Lega nord per l'indipendenza della Padania, poi diventata Lega per Salvini premier e ormai tutt'uno con la leadership salviniana. E a Italia Viva, movimento che coincide con Matteo Renzi. Fratelli d'Italia non fa eccezione perché è il partito di Meloni. Il suo nome, del resto, era all'interno del simbolo elettorale nelle consultazioni del settembre 2022. Quasi che il brand Meloni fosse più importante dell'organizzazione partitica. Con partiti così leaderistici non può stupire più di tanto la nomina di Arianna Meloni. È finita l'epoca dei partiti novecenteschi, strutturati, ideologici e con diverse personalità di rilievo come erano la Dc, il Psi e il Pci. Nella fase dei partiti personali, è tutto nelle mani dei singoli leader.
Come era prevedibile, la nomina di Arianna Meloni alla guida della segreteria politica di Fratelli d'Italia ha scatenato numerose polemiche. Il perché è scontato: la premier ha nominato sua sorella per ricoprire un incarico decisivo. Alcuni commentatori hanno parlato di partito-famiglia, altri hanno denunciato la svolta coreana, ironizzando sulle sorelle d'Italia. In effetti, la scelta di Giorgia Meloni si presta a diverse interpretazioni. La più ovvia è che il Presidente del consiglio ha la necessità di avere al suo fianco persone fidate. Viste le prestazioni non brillanti dei propri collaboratori, Meloni ha optato per una figura ritenuta competente e fedele. Che non la può mettere in difficoltà con colpi di mano o dichiarazioni fuori luogo.
Basta considerare le uscite a vuoto di Francesco Lollobrigida, Ignazio La Russa e Adolfo Urso per capire l'importanza della squadra. Non è un caso, tra l'altro, come era prevedibile, la nomina di Arianna Meloni alla guida della segreteria politica di Fratelli d'Italia ha scatenato numerose polemiche. Il perché è scontato: la premier ha nominato sua sorella per ricoprire un incarico decisivo. Alcuni commentatori hanno parlato di partito-famiglia, altri hanno denunciato la svolta coreana, ironizzando sulle sorelle d'Italia. In effetti, la scelta di Giorgia Meloni si presta a diverse interpretazioni. La più ovvia è che il Presidente del consiglio ha la necessità di avere al suo fianco persone fidate. Viste le prestazioni non brillanti dei propri collaboratori, Meloni ha optato per una figura ritenuta competente e fedele. Che non la può mettere in difficoltà con colpi di mano o dichiarazioni fuori luogo. he sia stato individuato Giovanbattista Fazzolari come responsabile della comunicazione. Un'ulteriore conferma della volontà di accentrare e controllare la comunicazione, che è stato uno degli elementi di debolezza dell'esecutivo. Ma la nomina di Arianna Meloni è frutto anche della personalizzazione della politica che ha portato alla nascita dei partiti personali. Con il tramonto delle grandi narrazioni, con l'inaridirsi delle culture politiche e la destrutturazione della dimensione organizzativa, i partiti di massa sono progressivamente spariti. E si è fatta strada la personalizzazione della politica rafforzata prima dalla televisione, e poi dai social. In questo modello i leader e la loro immagine costituiscono il centro nevralgico, mentre le organizzazioni svolgono un ruolo ancillare a servizio del leader.
Si pensi, ad esempio, alla nascita di Forza Italia nel 1994. Un movimento identificabile con Silvio Berlusconi, uomo programma e uomo partito. E ancora alla Lega di Salvini. Un tempo Lega nord per l'indipendenza della Padania, poi diventata Lega per Salvini premier e ormai tutt'uno con la leadership salviniana. E a Italia Viva, movimento che coincide con Matteo Renzi. Fratelli d'Italia non fa eccezione perché è il partito di Meloni. Il suo nome, del resto, era all'interno del simbolo elettorale nelle consultazioni del settembre 2022. Quasi che il brand Meloni fosse più importante dell'organizzazione partitica. Con partiti così leaderistici non può stupire più di tanto la nomina di Arianna Meloni. È finita l'epoca dei partiti novecenteschi, strutturati, ideologici e con diverse personalità di rilievo come erano la Dc, il Psi e il Pci. Nella fase dei partiti personali, è tutto nelle mani dei singoli leader.
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