Meloni cerca l'accordo nella Ue con i popolari per spostare a destra il futuro governo europeo
di Marco Antonellis
Fonte Italia Oggi
Di fianco a lei corre quindi Antonio Tajani, che punta a farsi confermare segretario di FI nel congresso del
24 e 25 febbraio, ed è, anche all'interno del Ppe, tra i primi e principali sostenitori dell'alleanza con Ecr. Il vicepremier ha detto più volte che vorrebbe allargare l'alleanza ai liberali europei. E su questo occorre vedere cosa deciderà Meloni. Tutto dipenderà dai consensi che registreranno i due gruppi del centrodestra, che però difficilmente dovrebbero avere i numeri per ottenere la maggioranza. Meloni rinvia ogni ragionamento serio a dopo il voto. Anche se in Fratelli d'Italia non si esclude allo stato alcuna ipotesi. Non vi sarebbero quindi chiusure a priori nei confronti dei Liberali, malgrado le distanze politiche che separano FdI dal partito di Emmanuel Macron.
Difficilmente, allo stato, si ritiene però che Meloni possa invece sostenere una soluzione 'von der Leyen bis', aperta anche ai Socialisti. Eventualmente, potrebbe non ostacolare la nascita di un esecutivo di questo tipo, lasciando che FI lo sostenga, «un po' come avvenne, all'inizio, quando FdI decise di non entrare nel governo M5s-Lega ma ne permise la nascita», viene spiegato. Per quanto riguarda la corsa verso le europee, Meloni non ha ancora deciso cosa farà ma è possibile l'ipotesi di una sua candidatura come capolista in tutte le cinque circoscrizioni (come fece Silvio Berlusconi nel 2009, ma non Matteo Renzi nel 2014). Sarebbe fondata anche l'ipotesi di una candidatura di alcuni ministri di FdI ma solo nel tentativo di trascinare consensi. In FdI, per esempio, si fanno i nomi di Raffaele Fitto, Adolfo Urso e Francesco Lollobrigida. Su quest'ultimo le versioni sono però discordanti nel partito. Alcuni dirigenti ritengono che una eventuale candidatura di Lollobrigida sarebbe finalizzata a una futura nomina di un commissario forte, di fiducia. Mentre altri sostengono che Meloni non voglia in alcun modo rinunciare al ruolo che Lollobrigida ha nel governo a Roma. Staremo a vedere.

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